C’è una frase, che sembra un po’ scontata, che abbiamo sentito tutti “Per sapere dove vuoi andare, devi sapere da dove vieni”.
Chi siamo, chi eravamo, da dove veniamo, lo ricordiamo costantemente, perché se oggi siamo il cuore e le braccia di Terra Argillosa, lo dobbiamo principalmente alla strada che abbiamo percorso fin qui.
Se oggi lavoriamo gomito a gomito a questo progetto che è un po’ casa, un po’ famiglia, un po’ lavoro, lo dobbiamo alle nostre radici contadine, agli studi che abbiamo seguito e, soprattutto, alla voglia di creare qualcosa che non fosse semplicemente un lavoro, ma uno stile di vita.
La nostra storia, quando la raccontiamo a chi viene a trovarci in cantina, sembra sempre una storia “Wow!”. Lo ammettiamo, forse sappiamo un po’ come raccontarla, forse il cambio di rotta che abbiamo fatto nelle nostre vite lo rende più entusiasmante. Per noi è solo ricordarci che a volte, un salto nel buio (e che salto) può portare a risultati inimmaginabili.
Lo ammetto, a volte, quando la mattina suona la sveglia dopo una notte in bianco, il lavoro si accumula e non troviamo il bandolo della matassa la domanda che ci facciamo è “Ma non sarebbe stato meglio un altro lavoro?”. La risposta che ci diamo di getto è sempre “Già!”. Poi qualcosa, qualche piccolo dettaglio, ci fa un po’ cambiare idea. E se non c’è stato quasi niente di buono, allora ci facciamo coraggio l’un l’altra, consci che almeno su questa barca siamo in due a remare.

Questo mondo complesso e vasto, io l’ho conosciuto davvero un passetto alla volta. Non sono mai stata una grande intenditrice, sono una di quelle che quando annusa i vini non riconosce mai niente. Piuttosto dico frasi tipo “somiglia a quel profumo che c’è quando passeggi in collina vicino a quella strada che facciamo di solito”. Allora Raffaele traduce per me e diventa tipo “glicine” o “ginestra” o “frutti rossi” o una di quelle cose lì.
Del vino apprezzo più di tutto l’esperienza. E da quando mi ritrovo a sporcarmici le mani, è soprattutto l’esperienza che si fa passando dalla vigna alla bottiglia. E non più dalla bottiglia al tavolo. Cambiano le prospettive.
Così, fino a più 3 anni fa io, e fino a più di 14 anni fa Raffaele, non sapevamo che saremmo voluti essere dei viticoltori. Lo abbiamo scoperto scegliendo, provando e sperimentando. Abbiamo trovato una strada che non avremmo mai pensato di percorrere. Mai avremmo pensato di percorrerla insieme. Abbiamo chiamato questo posto prima “lavoro”, poi “casa” e ora “famiglia”. Come diceva John Lennon, Life is what happens to you/While you’re busy making other plans, La vita è quello che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti.

Noi di progetti ne facciamo a milioni, ma ora sappiamo verso cosa tendiamo: accogliere i frutti della vigna per raccontarne l’essenza migliore. Non sapevamo di voler essere viticoltori, ieri, ma oggi, sì, e lo viviamo con passione.