In questo ultimo periodo ci siamo accorti che quando parliamo di vendemmia non tutti hanno le idee chiare. Non solo del momento di raccolta in se, ma anche di cosa succede una volta che l’uva fa il suo ingresso in cantina. Per questo abbiamo deciso di raccontarvi com’é la vendemmia in casa nostra e cosa facciamo in queste giornate.
Se oggi lavoriamo gomito a gomito a questo progetto che è un po' casa, un po' famiglia, un po' lavoro, lo dobbiamo alle nostre radici contadine, agli studi che abbiamo seguito e, soprattutto, alla voglia di creare qualcosa che non fosse semplicemente un lavoro, ma uno stile di vita.
Negli anni abbiamo sviluppato un sempre crescente senso di responsabilità e rispetto per il nostro territorio e la natura. Su questo, principalmente, si basa la nostra scelta di essere biologici. Con il passare degli anni abbiamo anche capito che il termine che più ci rappresenta è "custodi". Custodi di saperi vecchi e nuovi, custodi di un territorio a cui dobbiamo moltissimo, custodi del tempo che abbiamo imparato a dedicare a tutto questo.
Siamo tutti tornati a lavoro. Eh sì, la squadra, da circa una circa una settimana, è al completo: babbo, mamma e Piccolo Viticoltore. In questi quattro mesi ci siamo resi conto quanto il contributo di ognuno di noi fosse realmente necessario, non solo a casa, nella gestione della vita familiare, ma anche a lavoro, perchè Terra Argillosa è composta da due anime che lavorano, vivono e sognano insieme.
Credo nella divisione paritaria delle mansioni, dalla poppata notturna alla lavatrice, dalla campionatura in vigna prima della vendemmia alla zappatura dell’orto. Questo non farà di Raffaele un mammo o di me un maschiaccio, ci renderà solo partecipi, responsabili e attivi nella nostra famiglia e nella nostra azienda.
"Lavorare la terra ha cambiato il nostro punto di vista, la nostra percezione della natura, il significato dell'uomo all'interno di una collettività. Eppure, nel corso degli anni abbiamo capito che il nostro lavoro non avrebbe la stessa forza se non fosse un racconto condiviso, se non fosse una strada abbastanza ampia da accogliere compagni di viaggio per periodi più o meno lunghi."
Sebbene la maggior parte delle attività siano normate dall'ultimo decreto legge in materia di restrizioni per il Coronavirus, manca la voce ultra specifica "Degustazione presso aziende produttrici".
Per noi viticoltori la questione è al tempo stesso nebulosa e chiarissima: dobbiamo solo decidere da che parte stare.
Durante le giornate buone amiamo chiamarci "Custodi della Terra", durante quelle meno buone, se non addirittura orribili, amiamo chiamarci "Ribaltatori di prospettive".
Ed è esattamente quello che abbiamo fatto in questo periodo di "lockdown": abbiamo cercato di ribaltare la prospettiva, di trasformarla da periodo fortemente statico a virtualmente dinamico.
Il tentativo agricolo di dare uno sguardo poeticamente scientifico e scientificamente poetico sulla vita in vigna, sulle lavorazioni di cantina e tutto quello straordinario mondo che ruota attorno al mondo della viticoltura.
Quando si parla di campagna, lavoro fisico, contadini, vigna, potatura, il primo pensiero corre alla fatica, alla stanchezza, al tempo avverso e allo sforzo fisico, forse per colpa della nostra memoria, forse per i racconti dei nostri nonni che non sempre avevano scelto di fare i contadini, semplicemente non avevano altra scelta. [...]